La torre di Pisa dalla sua creazione fino ai giorni nostri

La torre di Pisa, una delle più belle icone dell'arte europea medievale, venne iniziata nel 1173 da Bonanno Pisano e venne terminata molto più tardi, nel 1350 da Tommaso Pisano, a causa di problemi di stabilità emersi evidenti poco dopo l'innalzarsi del terzo anello della costruzione, che secondo il progetto iniziale doveva essere molto più alta degli attuali 54,47 metri, una vera colonna imperiale.
La torre di Pisa è frutto di rarissime conoscenze per l'epoca, complessi calcoli matematici e geometrici, una abilità architettonica e costruttiva senza eguali a quel tempo, ma la torre di Pisa è anche il simbolo dell'orgoglio di un comune tra i più potenti del medioevo europeo, tale da ritenersi in quegli anni, la vera erede di Roma.
La torre di Pisa è uno dei monumenti più famosi al mondo, una fama dovuta in primis alla sua pendenza, tanto che molte persone sono ancora oggi convinte che chi ha progettato la torre, abbia volutamente fatto penderla così tanto per farla diventare così famosa, naturalmente non è così.

La torre di Pisa è il campanile del Duomo di Pisa ed è parte di un insieme di monumenti di grandissimo valore architettonico e artistico che si trovano su quello che è chiamato il prato dei miracoli, definizione inventata dal poeta Gabriele D'Annunzio che in un suo romanzo del 1910 "Forse che sì, forse che no" presenta i due protagonisti che sorvolano Pisa su di un piccolo aereo e rimangono incantati dal "prato dei miracoli", da quel momento in poi questa definizione è diventata di uso comune per chiamare la piazza del Duomo di Pisa.
D'Annunzio per "miracoli" non intendeva la miracolosa pendenza della torre di Pisa ma "I miriabilia Urbis", "cose che bisogna ammirare" quindi il prato dei miracoli è il prato dei mirabilia di Pisa, i miracoli che vediamo sono i cinque "mirabilia urbis" pisani, la Cattedrale, la torre di Pisa, il Battistero che il D'Annunzio descrive come "una tiara così lieve che pareva fosse per involarsi", il Camposanto che sempre il D'Annunzio chiama "la grande urna quadrilunga ove la forza della città dorme tra un cipresso e un roseto", ed infine dalla parte opposta della piazza, lo Spedale di Santa Chiara attuale sede del museo delle Sinopie dell'Opera del Duomo.

Il cantiere per la costruzione della torre di Pisa durò molto a lungo mantenendo dall'inizio alla fine l'identico progetto costruttivo iniziale, il vero miracolo quindi è stato il fatto che, dato un progetto iniziale, trascorrevano gli anni, passavano le generazioni, ma si continuava a mantenere fede al progetto iniziale senza nuove modifiche a posteriori.
Tutto questo corrisponde ad una concezione politica della città di Pisa che considerava il progetto come appartenente non all'architetto, non all'artista, non alla parte politica che lo aveva promosso e voluto, bensì al popolo come come base fondante della vita della Repubblica di Pisa.
La torre di Pisa che appare oggi come un monumento di perfetta unità, venne costruita nell'arco temporale di due secoli, i primi 4 ordini o piani, vennero costruiti in soli 5 anni dal 1173 al 1178, poi i lavori si fermarono per un secolo, nel 1272 i lavori vengono ripresi ed in 6 anni vennero costruiti altri 3 ordini fino al settimo, la torre di Pisa a questo punto è quasi finita ma i lavori si fermano nuovamente, dopo 80 anni, dal 1360 al 1370 venne costruita l'ultima parte, la cella campanaria.
Il campanile quindi è stato 180 anni senza avere le campane nell'attuale posizione definitiva, per ovviare al problema, probabilmente venivano utilizzate delle strutture di legno temporanee per sorreggere le campane.

Ma come mai la costruzione della torre di Pisa è stata interrotta più volte e per tempi molto lunghi?

La documentazione che è stata tramandata fino ai giorni nostri ci aiuta a stabilire le varie fasi costruttive della torre di Pisa e anche le varie interruzioni, ma non ci dice quali fossero i motivi di quelle interruzioni, i tempi lunghi di interruzione dei lavori non hanno impedito però di raggiungere il risultato finale di una splendida unità compositiva che presuppone un progetto unitario ed un'eccezionale costanza nel condurlo a termine da una generazione all'altra.
Spesso durante la costruzione delle cattedrali nella storia, i lavori si interrompevano perchè mancavano i fondi, ma in questo caso la ragione più probabile è stata un'altra: la torre di Pisa iniziò molto presto a pendere, e nel timore che potesse cadere si decise di fermarne la costruzione.
Venne ripresa la costruzione con vari accorgimenti tecnici dopo un secolo la prima volta e dopo 80 anni la seconda volta.

Con un monumento di tale importanza ci aspetteremmo che ci sia una firma, un'iscrizione in qualche parte della torre di Pisa soprattutto se pensiamo alla quantità di iscrizioni che ha la facciata del Duomo.
In realtà sulla torre di Pisa ci sono poche iscrizioni rispetto a quelle che ci potremmo aspettare, c'è l'iscrizione della data di inizio lavori sotto una decorazione di animali in bassorilievo:

A.D. MCLXXIV. CAMPANILE HOC FUIT FUNDATUM MENSE AUGUSTI
"nell'anno del signore 1174 questo campanile fu fondato nel mese di agosto", ma non sappiamo chi sia l'autore del progetto originario della torre.
Nel calendario pisano dell’epoca è segnalato come 1174, ma nel calendario moderno che utilizziamo oggi è il 1173, Pisa ai tempi del massimo splendore della repubblica aveva un proprio calendario chiamato anche "stile pisano" in uso a Pisa e in altre zone della Toscana fino alla metà del XVIII secolo, che faceva iniziare l'anno il giorno 25 marzo festa dell'annunciazione della Vergine Maria secondo il calendario liturgico.

Torre di Pisa iscrizione anno di fondazione decorazione

Il Vasari nel 1550, nella prima edizione de "Le Vite" lo attribuisce a Giovanni Pisano, lo scultore del meraviglioso pergamo del Duomo di Pisa ma la paternità della torre data a Giovanni Pisano è impossibile perchè Giovanni nacque nel 1248 quando la prima parte della torre di Pisa era già costruita, il Vasari però si corregge nella seconda edizione de "Le Vite" del 1568 e attribuisce a Tommaso Pisano la costruzione della cella campanaria e a due architetti la paternità della torre:

"Guglielmo di nazione (credo io) tedesco, furono fatti alcuni edifizii di grandissima spesa e d'un poco migliore maniera: per che questo Guglielmo, secondo che si dice, l'anno 1174 insieme con Bonanno scultore, fondò in Pisa il campanile del Duomo, dove sono alcune parole intagliate che dicono: A.D.M.C. 74 campanile hoc fuit fundatum Mense Aug.
Ma non avendo questi due architetti molta pratica di fondare in Pisa, e perciò non palificando la platea come dovevano, prima che fussero al mezzo di quella fabrica, ella inchinò da un lato, e piegò in sul più debole, di maniera che il detto campanile pende sei braccia e mezzo fuor del diritto suo, secondo che da quella banda calò il fondamento; e sebbene ciò nel disotto è poco, e all'altezza si dimostra assai, con fare star altrui maravigliato, come possa essere che non sia rovinato e non abbia gettato peli, la ragione è perché questo edifizio è tondo fuori e dentro, e fatto a guisa d'un pozzo vòto e collegato di maniera con le pietre, che è quasi impossibile che rovini; e massimamente aiutato dai fondamenti, che hanno fuor della terra un getto di tre braccia, fatto, come si vede, dopo la calata del campanile per sostentamento di quello.
Credo bene che non sarebbe oggi, se fusse stato quadro, in piedi, perciò che i cantoni delle inquadrature l'arebbono, come spesso si vede avvenire, di maniera spinto in fuori, che sarebbe rovinato".
Il Vasari quindi ci dice la ragione della pendenza e ci fornisce anche la più antica misura della pendenza della torre di Pisa che possediamo.
Nel 1838 durante uno scavo alla base della torre venne ritrovata un'iscrizione, oggi ne esiste solo il calco, ed in essa si legge il nome di Bonannus Pisanus Civis, perciò fu interpretata come proveniente dalla tomba di Bonanno probabilmente costruita li accanto alla torre perchè poteva essere lui il primo architetto della torre stessa, ma non lo sappiamo con certezza.

La torre di Pisa è decorata da sculture, capitelli e bassorilievi, ricchissime decorazioni che la impreziosiscono ancor di più, è bellissimo ammirarla da vicino a prescindere dalla sua grande inclinazione, ma le colonne ed i capitelli soprattutto quelli sul lato da cui la torre pende sono soggetti ad un fortissimo stress, la pressione è enorme, e di volta in volta sono stati sostituiti sia capitelli che colonne e lo sono tutt'ora, in qualche caso i capitelli originali una volta estratti dalla torre di Pisa hanno trovato la via del mercato di opere d'arte, esempio è un capitello decorato con scimmie che attualmente è una copia sulla torre, l'originale è stato rinvenuto in una collezione di un principe Prussiano ed è ora in un museo a Potsdam in Germania, ma molto spesso si trovano case d'aste che battono capitelli originari della Torre di Pisa.

Torre di Pisa decorazione
Torre di Pisa capitelli decorazioni

I piani della torre di Pisa si chiamano "ordini", il primo ordine, quello più in basso è più grande degli altri ed ha delle semi colonne con delle arcate cieche così come le ha il Duomo, al contrario degli altri ordini che hanno colonne intere, tranne l'ottavo ordine che è la cella campanaria che ha un diametro minore degli altri.
Tra un ordine e l'altro c'è una cornice marcapiano sulla quale sono collocate le colonne, ogni ordine quindi ha il suo peristilio di colonne come un tempio greco.
La Torre di Pisa è cava come una canna e nello spessore delle mura è ricavata una scala, la struttura muraria è caratterizzata dalla muratura a sacco, un riempimento in pietrisco e pietre tenute insieme da una malta a base di calce tra il paramento esterno e quello interno che sono entrambi di marmo bianco di San Giuliano che è stato poi sostituito dal più prezioso marmo bianco di Carrara man mano che procedevano con la costruzione e Pisa conquistò anche la parte più a nord della Toscana, le striscie più scure che caratterizzano il paramento esterno invece sono di calcare di Filettole, un'altra cava nei pressi di Pisa.
La torre di Pisa quindi è famosissima perchè pende, ma meriterebbe di essere altrettando famosa anche se non pendesse perchè a prescindere dalla sua inclinazione è uno dei monumenti più importanti e più originali di tutta l'Europa medievale, non ha né precedenti né tentativi di imitazioni, nessuna torre ha mai avuto questa forma.
Le sue misure furono calcolate con esattezza, è alta 100 "bracci pisani" che corrispondono a 58,36 metri (o 20 "pertiche pisane") sul piano di fondazione, e la sua circonferenza è di 100 "piedi pisani", il progetto implica un livello di calcolo estremamente complicato delle misure dell'edificio e delle loro proporzioni.

La Torre di Pisa quindi ha una storia molto complessa e fin dal principio ha sempre avuto la capacità di far dialogare arte e scienza, lo mostra anche ad esempio il famoso esperimento di Galileo lo scienziato pisano che per dimostrare le sue teorie sulla gravità fece cadere due oggetti di peso diverso dall'alto della torre nel 1590 circa.
Fino a tutto il 1800 si discusse molto sulla ragione della pendenza, la prima misurazione precisa della pendenza con i moderni strumenti è del 1817 e da allora abbiamo dati attendibili sulla pendenza, secondo alcuni la pendenza sarebbe stata intenzionale, un effetto voluto dagli architetti per rendere la torre più interessante o per mostrare le loro abilità costruttive.
Questa ipotesi venne smentita dall'architetto pisano Alessandro Gherardesca nel 1838 mentre scavava su ordine dell'Opera Primaziale il catino intorno alla torre per mettere nuovamente in evidenza la base originale della torre di Pisa che non si vedeva più perchè nel frattempo era sprofondata di qualche metro sotto il peso dei marmi, egli sostenne che la pendenza fu opera di alcune non previste cause naturali legate alla natura del suolo come aveva già intuito il Vasari, ma il Gherardesca non sapeva che mentre stava sostenendo la tesi giusta lui stesso stava involontariamente accrescendo la pendenza della torre perchè scavando il catino attorno ad essa, la torre di Pisa riprese a pendere in misura sempre maggiore.
Oggi siamo assolutamente certi che dopo la prima fase costruttiva la torre iniziò ad inclinarsi leggermente verso nord, verso la parte opposta di dove pende adesso, nella seconda fase della costruzione quando vennero aggiunti altri tre ordini la torre si inclinò dalla parte dove attualmente pende verso sud, la cella campanaria è stata costruita volutamente leggermente decentrata in modo tale da spostare il peso un pò più verso nord.
Man mano che proseguivano i lavori di costruzione e l'inclinazione aumentava, vennero utilizzate tecniche per compensare la pendenza, estremizzando si potrebbe dire che la forma della torre di pisa è leggermente a banana, via via che si saliva in altezza si compensava la pendenza, esempio lamapante è la cella campanaria che nella parte nord presenta 4 gradini mentre nella parte sud i gradini sono 6.

Ma perchè la torre di Pisa ha iniziato a pendere?

Non se lo aspettavano nemmeno i costruttori perchè un monumento così complicato, così costoso e così rappresentativo della città non doveva pendere, Pisa era una città di case torri, descrizioni di pisa nel 1160 parlano di una città con 10.000 torri, un numero certamente esagerato ma serve per far capire che era una città di case torri e quindi le tecniche costruttive erano molto avanzate.
Altre torri pendono in città, come il campanile della chiesa di San Nicola in Via Santa Maria o il campanile della chiesa di San Michele degli Scalzi, pende una torre delle mura che si affaccia sul prato dei miracoli, pende anche il duomo tra l'altro, perchè Pisa è stata fondata su di una antichissima laguna.
Se ne accorse anche un geografo dell'epoca dell'Imperatore Augusto che disse che a Pisa confluivano, l'Arno e l'Auser che si versava nell'Arno passando proprio accanto all'attuale piazza dei miracoli, vicinissimo a dove secoli dopo sarebbe nata la torre di Pisa.
L'Auser venne deviato probabilmente nel V o VI secolo dopo Cristo, cambiando corso e cambiando nome, è diventato il piccolo Auser, ovvero Auserculum, cioè l'attuale fiume Serchio che passa a qualche chilometro da Pisa.
I pisani però 5 secoli dopo alla deviazione del corso del fiume Auser avevano perso la memoria storica di questo fatto e quindi hanno costruito la torre non sapendo che la stavano costruendo quasi sul letto del vecchio fiume Auser, questa è la ragione della pendenza: sotto la torre c'è una sequenza di strati di terreno tipica di una pianura alluvionale in cui si alternano e si mescolano sabbia e argilla, una struttura che ha un'elasticità molto particolare ed è su questa struttura poco stabile che la torre di Pisa è stata costruita.
La torre nel pendere, agisce sempre in interazione con il sotto suolo, si muove sempre insieme al suolo.

Torre Pisa
Torre di Pisa ingresso

A partire dal 1911 la pendenza della torre di Pisa viene misurata regolarmente, e da allora possiamo dire con certezza anno per anno cosa sia successo, la torre ha continuato a pendere sempre di più fino a quando venne creato il comitato per la salvaguardia della torre di Pisa.
Nel 1990 la pendenza della torre di Pisa cresceva di 1,5 millimetri all'anno, per molto tempo si pensò che questo movimento fosse dovuto al fatto che il lato più debole la torre affondasse di più, come diceva anche il Vasari, ma questo avrebbe portato però ben presto ad un collasso strutturale perchè essendo una costruzione circolare se un lato affonda di più e l'altro di meno è inevitabile il crollo.
Invece dalle ricerche effettuate risulta in modo certo che la torre di Pisa ruota attorno ad un centro di rotazione posto all'altezza della prima cornice, è una condizione chiamata instabilità della pendenza, l'intera torre si muove all'unisono e si è registrato grazie agli innumerevoli strumenti con cui viene monitorata la torre che essa reagisce non soltanto ad esempio ad un terremoto ma reagisce con una delicatezza stupefacente anche ad un forte temporale nell'ordine dei decimi di millimetro riassestandosi subito dopo, e reagisce addirittura anche ai cambiamenti stagionali.
L'instabilità della pendenza della torre di Pisa comporta una conseguenza principale: la torre interagisce con lo strato di sabbia dei primi 10 metri sottostanti più che con l'argilla che è ancora più sotto.
Sulla base di queste analisi si capì che la torre incorreva in due rischi principali: il rischio ribaltamento che era legato all'aumento nel tempo dell'inclinazione e il rischio di collasso strutturale legato all'aumento della pendenza, questi rischi hanno portato anche a importanti e famosi crolli di campanili come quello di Piazza San Marco nel 1902 a Venezia ricostruito dopo una decina di anni, e nel 1989 il crollo della torre civica di Pavia che non è mai stata ricostruita.

Il governo Italiano dopo il crollo della torre civica di Pavia (venerdì 17 marzo 1989), chiuse anche la torre di Pisa per paura di crollo e stanziò una cifra di circa 50 miliardi di lire di allora per la messa in sicurezza, costituendo il comitato internazionale per la salvaguardia della torre di Pisa, formato da 14 membri tra cui esperti internazionali di Storia dell'Arte Medievale, Archeologia, Restauro, Geologia, Ingegneria Strutturale ed Ingegneria Geotecnica che dal 1990 al 2001 hanno svolto un lungo lavoro per ridurre l'inclinazione della torre evitando così il collasso strutturale.
La torre di Pisa venne sottratta a tutte le autorità, al Genio Civile, alla Sovraintendenza ai monumenti, solo il comitato internazionale aveva la responsabilità e il budget a disposizione per i lavori, essi potevano decidere come spendere, cosa fare e come fare, e questa autorità speciale ha consentito di decidere e deliberare velocemente, è stato il diciassettesimo comitato che si è occupato della pendenza della torre ma il primo che abbia osato mettere concretamente le mani sul monumento.
La fama universale della torre di Pisa provocò una grande risonanza in tutto il mondo e nonostante non ci fossero ancora i social e i mezzi di comunicazione attuali, arrivarono comunque da tutte le parti del mondo migliaia di lettere indirizzate all'Opera Primaziale o al Sindaco di Pisa in cui venivano suggeriti metodi e progetti o anche semplici disegni esplicativi per consigliare come poter consolidare la torre, il disegno che si è avvicinato di più alla soluzione finale adottata poi dal comitato è stato quello di una bambina di nove anni del Bangladesh che aveva immaginato di scavare un tunnel sotto la torre per far entrare degli operai a togliere un pò di terra e portarla fuori.
Il progetto messo in atto dal comitato è in effetti abbastanza simile: l'inclinazione è stata ridotta scavando sotto la torre anzichè sopra o intorno alle sue fondazioni, con la massima delicatezza e senza toccarla, attraverso la tecnica della sottoescavazione.

Il progetto si scoprì seguentemente che era stato già realizzato con successo almeno altre tre volte, in un villaggio inglese, nel villaggio olandese di Nijland e per una ciminiera di Bochum in Germania.
Tra le varie ipotesi fatte da alcuni membri della commissione c'era anche quella di smontarla almeno in parte e ricostruirla con un'anima di cemento armato ma il comitato a maggioranza non volle prendere questa decisione, cercarono di salvarla senza toccarla.
Nel 1962 un Ingegnere italiano di nome Fernando Terracina in un momento in cui la torre non era a rischio pubblicò un articolo su una rivista di geotecnica in cui propose di correggere la pendenza della torre di Pisa estraendo una porzione di terreno da sotto il suolo con dei fori per estrarre la terra, l'idea era che la torre con il suo peso sarebbe andata a chiudere i fori raddrizzandosi leggermente.
30 anni dopo un ingegnere messicano Sergio Zaldívar Guerra che ha studiato Ingegneria a Roma, venne incaricato di correggere la pendenza della cattedrale di Città del Messico (dal 1989 al 1997) che sorge proprio su un terreno paludoso simile a quello di Pisa, Sergio Zaldívar Guerra venne invitato a Pisa per una conferenza e venne deciso di adottare questa tecnica dopo varie prove sia di calcoli matematici e fisici durante gli anni 1993 e 1994, fino ad arrivare ad una prova sul campo direttamente in un angolo del prato dei miracoli negli anni 1996 e 1997, di fronte alla porta del leone, tra il camposanto e le mura antiche venne ricostruita una torre di pisa in miniatura di qualche metro di diametro in cemento armato volutamente inclinata e venne raddrizzata grazie all'utilizzo di questa tecnica senza riportare danni.

L'idea di base del progetto era molto semplice: estrarre molto lentamente dal sottosuolo dal lato opposto verso cui la torre pende, piccole quantità di terreno, in questo modo si creano minuscole cavità che la torre riempie con il suo peso tornando indietro, raddrizzandosi da sola.
La tecnica della sottoescavazione venne scelta dal comitato perchè rispondeva ad una precisa filosofia della conservazione, cioè a parità di sicurezza del risultato finale, optare per la soluzione che consentisse di rispettare al massimo l'integrità della torre come monumento storico senza snaturarne la natura di monumento Medioevale, senza neanche toccarla.
Il processo decisionale è stato quindi lento ma era necessario essere sicuri, dal 1993 al 1997, per poi procedere all'inizio dei lavori veri e propri di sottoescavazione durati dal 1999 al 2001, e per aumentare il peso di pressione verso il basso della torre per riempire le cavità prodotte dall'escavazione vennero collocati lingotti di piombo per 700 tonnellate alla base della parete nord della torre, non sulla torre stessa ma su di una trave di cemento.

La torre di Pisa cominciò a raddrizzarsi, il procedimento stava funzionando, nonostante i timori della stampa scandalistica che prevedeva l'impossibilità di togliere alla fine dei lavori quei lingotti di piombo per paura che la torre riprendesse ad inclinarsi verso il lato sud, il comitato scientifico come misura di ulteriore sicurezza pose degli enormi tiranti, dei cavi attorno alla torre ancorati a terra che sarebbero stati messi in tensione nel caso in cui la torre avesse riniziato ad inclinarsi dal lato sbagliato, la torre non venne mai tirata con i cavi, i cavi non sono mai entrati in funzione, era solo una misura di sicurezza che non si è resa necessario utilizzare (alla fine dei lavori vennero restituiti dal comitato 10 miliardi di lire sui 50 che erano stati stanziati).
Si procedette quindi alla sottoescavazione tramite 41 buchi nel sottosuolo ognuno con un tubo a vite che estraeva sabbia lentamente, al massimo per una o due ore al giorno per poi procedere alle misurazioni, giorno dopo giorno lentamente per un anno e mezzo sono stati asportati un totale di 38 metri cubi di terreno, solo il 30% da sotto la torre per un massimo di due metri dentro la circonferenza e il 70% a nord delle fondazioni della torre.
I lavori sono terminati nel 2001, la torre è costantemente monitorata rendendola il monumento più monitorato al mondo, e il lavoro stà continuando a dare i suoi frutti perchè la torre continua a raddrizzarsi da sola sempre meno fino a che arriverà il momento in cui si fermerà e poi ricomincerà a pendere verso sud, il comitato però ha fermato i lavori in quel punto proprio perchè è stato deciso di riportarla dove era quando venne misurata la pendenza per la prima volta con i moderni strumenti di precisione nel 1817, regalando quindi alla torre ulteriori due secoli di vita ma probabilmente molto di più, in pratica è stato un processo di ringiovanimento, un lifting alla torre di Pisa proseguito poi negli ultimi anni con la pulizia e il consolidamento totale dei marmi bianchi di San Giuliano e di Carrara che la compongono riportando così all'antico splendore il monumento.